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Asd Lesa vergante e Stresa Sportiva uniti per il bene e il futuro dei nostri bambini

Prende forma una importante collaborazione

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“Per il bene e il futuro dei nostri bambini”. Questo potrebbe essere lo slogan che sancisce la collaborazione tra Stresa Sportiva e Lesa Vergante. Due società che non hanno bisogno di molte presentazioni, due società che ancora credono che il calcio possa e debba essere fonte di divertimento, soprattutto per i più piccoli.
“Noi siamo convinti – dichiara la Presidente del Lesa Vergante, Ilaria Filippi – che solo in un ambiente sereno, che non significa però meno competitivo, possano svilupparsi tutte le qualità di un atleta. Perché non bastano i piedi buoni. Quelli certo, fanno la differenza, anche da piccoli, ma se non hai fisico e testa finisce che poi a 18 anni hai già appeso le scarpette al chiodo. E questo scenario lo trovo molto triste per dei ragazzi che amano questo gioco. Il Lesa non ha mai nascosto la sua predisposizione per i più piccoli e il suo legame con il territorio. Qualcuno però, in tono denigratorio, ci definisce un’anima più sociale che sportiva”.

E lo stesso tono poco costruttivo è quello che racconta che allo Stresa poco importi del Settore Giovanile. E allora Marco Pozzo vuole sottolineare con forza il suo pensiero e quello della sua società “ E’ un’opinione diffusa da chi, evidentemente, non si rende conto della realtà in cui operiamo. E faccio delle dovute precisazioni, perché altrimenti si rischia di cadere nell’errore di giudizio sul nostro operato. Perché talvolta, nemmeno di fronte all’evidenza, le persone riescono a vedere la realtà con i propri occhi. Nemmeno di fronte all’oggettività dei problemi. Stresa è una cittadina di poco meno di 5000 anime. Attorno a noi abbiamo realtà che fanno del Settore Giovanile il loro cavallo di razza, in un territorio esteso geograficamente, ma che a livello demografico non fa grossi numeri. Quindi il primo problema sono proprio i numeri. Non solo dei bambini, ma soprattutto è il numero delle società sportive ad essere sproporzionato rispetto al bacino d’utenza. Per quanto il calcio sia considerato sport nazionale, non tutti i bimbi decidono di mettersi le scarpette e correre su un prato. Quindi per una cittadina come Stresa, può essere oggettivamente difficile avere i numeri per poter creare, senza guardare fuori dai propri confini, un settore giovanile. Ma è più facile addossare la colpa ad una società o ad un Presidente, che non prendere atto della situazione. A questa premessa aggiungo il problema che ci perseguita da che sono Presidente. Stresa, tolto lo Stadio Luigi Forlano, non ha altre strutture sulle quali poter creare e progettare il calcio. E fino a quando allo stadio non ci saranno le condizioni (che tradotto significa un campo in sintetico con annessi locali adeguati) che ci consentano di farne la nostra vera casa, pensare di sviluppare un Settore Giovanile è un’idea, purtroppo, irrealizzabile. E a queste difficoltà, va aggiunto anche il fatto che in tutti questi anni, non ci sono stati nuovi ingressi in dirigenza, che ci abbiano consentito di poter distribuire il lavoro e ampliare i progetti. Questo è il motivo per cui non siamo riusciti, da soli, a sviluppare il calcio da SGS. Ma siccome non è vero che non ci interessiamo dei giovani, abbiamo finalmente trovato una controparte che ci completi e che, con una minima distanza, ci consenta finalmente di sviluppare un progetto completo. Dalla Scuola Calcio alla Prima Squadra”.

La scelta di unire le forze nasce da lontano. Le due società si erano già sedute ad un tavolo anni fa, ma poi l’accordo andò sfumando fino a terminare naturalmente. Ma i tempi, ora, sembrano essere maturi.
“Il 2 luglio il Lesa Vergante compie 10 anni - sottolinea con orgoglio Ilaria Filippi- e io inizio la mia decima stagione come Presidente. Una cosa che ho imparato, in questo decennio, è che bisogna essere consapevoli delle proprie capacità e fissare degli obiettivi ambiziosi, ma raggiungibili.
Crediamo che questa sinergia possa essere positiva per entrambe le realtà. Siamo vicini di casa e in questi anni ognuno di noi ha accresciuto le competenze nei diversi ambiti caratterizzanti. Il Lesa Vergante nel Settore Giovanile e nell’attività ludico-motoria, lo Stresa nel calcio dei più grandi, quello vero. Abbiamo provato ad avere la prima squadra in terza e seconda categoria, in questa stagione abbiamo sperimentato la Juniores. Sono state esperienza positive, che hanno ampliato il nostro modo di lavorare, ma che hanno messo in evidenza anche i nostri limiti. Noi abbiamo potuto constatare che l’assenza di una prima squadra di rilievo è stata causa dell’allontanamento di giovani talentuosi e promettenti che, allettati da promesse (talvolta fumose) sono andati a cercare visibilità altrove, talvolta illusi da aspettative non realizzate. Per questo, in un momento così particolare come quello della pandemia da COVID-19, abbiamo avuto il tempo per riflettere e capire che era arrivato il momento di dare una risposta concreta al lavoro fatto in questi anni, dando una prospettiva ai nostri ragazzi. Vogliamo tornare ad avere una filiera completa che ci permetta di essere una scuola calcio qualificata in grado di offrire ai nostri calciatori la prospettiva di giocarsi la possibilità di crescere con l’obiettivo di raggiungere un posto in una prima squadra importante”.
Le due società si sono sedute al tavolo e non hanno avuto bisogno di traduttori: le idee e il modo di fare calcio coincidono. Come tessere di un mosaico, le une accanto alle altre completano il disegno.
“E’ esattamente così. Queste due società, per certi versi, erano incompiute – sottolinea il Direttore Generale dello Stresa, Francesco Ristagno – una completa l’altra. Così possiamo tornare a progettare il calcio a tutto tondo. Dopo diversi anni, dove le due società si sono sfiorate in più occasioni, finalmente c’è la giusta alchimia e quindi abbiamo deciso di dare il via a questa preziosa collaborazione. Con un obiettivo ambizioso, indubbiamente, quanto difficile: creare un polo di riferimento sulle sponde del nostro Lago, che abbracci le due provincie e che possa essere di ampio respiro”.

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